Cos’è l’Edutainment
Per Edutainment si intende una forma di intrattenimento finalizzata sia ad educare sia a divertire. Il termine edutainment è stato utilizzato inizialmente per indicare le forme di comunicazione giocosa finalizzate alla didattica. Il concetto si è con il tempo esteso a tutto quanto può essere comunicato, grazie al gioco, in modo simpatico e produttivo. Questo tipo di educazione può essere molto utile per raffinare certe sensibilità particolarmente adatte alla società contemporanea, soprattutto grazie al meccanismo della metamorfosi della propria identità che avviene in tutti i giochi e può favorire il decentramento identitario auspicato da molte strategie educative, come ad esempio quello dell’educazione interculturale. La via ludica all’apprendimento non deve essere finalizzata solo alla conoscenza di nozioni o di divertire, ma deve rappresentare un modo vero e proprio di concepire e comprendere il mondo, in quanto il gioco ricopre proprio questa funzione: attraverso di esso i bambini per prima cosa scoprono la realtà che li circonda, poi sperimentano nuove abilità infine sono pronti per immergersi in unasocietà che sempre di più ha bisogno di aperture prospettiche e approcci ludici.
Proposta didattica
Il M°Marcello Parisi chitarrista-compositore ed esperto in didattica musicale ed insegnante di Scienze propone per i bambini delle scuole elementari uno itinerario didattico multidisciplinare in cui Musica, Immagini, Arte, Cultura e Scienze si intrecciano in un gioco di riferimenti e di scambi continui. L’azione didattica viene supportata e guidata sia dalle musiche originali composte ed eseguite e cantate dal M° Marcello Parisi che dalle immagini video-proiettate. L’idea è di far assistere ai ragazzi delle lezioni-concerto nell’ambito dell’Edutainment dove verranno messe in scena alcune curiosità peculiari tratte dalla Geografia Astronomica, dalla Botanica, dalla Storia, dalla Letteratura e anche dalla Matematica in accordo col programma didattico della classe ed in sintonia con le strategie didattiche messe a punto dalle docenti.
L’approccio multidisciplinare: un ritorno alla Musica
E’ noto che la Geometria Euclidea costruisce le sue figure (dalla linea al quadrato, rettangolo, triangolo ecc.) a partire da assiomi e postulati che hanno il ruolo di supporto esclusivamente cognitivo; l’assioma rappresenta il punto di partenza, retaggio della logica, che assicurava leggittimità all’impalcatura teorica Euclidea. La Geometria viene considerata didatticamente una rigida disciplina cognitiva senza calarla nella realtà naturale e far capire ai discenti che la teoria (la geometria) è sopratutto un modo di guardare la realtà sensibile. E` illuminante il confronto tra ciò che si è detto della Geometria e ciò che effettivamente avviene nel perseguire ottusamente un solfeggio che non contempla la realtà musicale. La progressione esacordale delle sillabe guidoniane esaltava fortemente la potenziale capacità di immaginare la realtà sonora: nasceva così la notazione che, icasticamente, contempla il flusso della costruzione “musicale” (…quel disegno nell’aria). Oggi la tendenza generale è quella di isolare la Musica dalle altre sfere del sapere relegandola ad un limitante servilismo funzionale solo ad esigenze di ordine estetico e supportata cognitivamente da un’empirismo riduttivo e fine a se stesso. Ma fin dall’antichità, a partire dai Greci, emerge una concetto di Musica sostanzialmente diverso da quello attuale: la Scienza musicale era significativamente legata ad altri saperi e considerata una disciplina-guida accanto all’aritmetica, alla geometria e all’astronomia (il quadrivium di Boezio). Certo non vogliamo ricondurre la questione ad una sorta di neo-classicismo epistemologico, ma, conservare l’intimo rapporto che la nostra cultura musicale aveva con gli altri saperi, nell’ottica di una molteplicità della conoscenza che libera la cultura musicale dal rigido sistema autoreferenziale a cui spesso è legata. Possiamo ritenere che l’ambito musicale appartenga ad un livello di conoscenza molto più ampio del limitante saper-fare (suonare). Occorre rifarsi a quei saperi, che, dalle materie scientifiche a quelle umanistiche, riconfigurano il concetto stesso di “Musica” ristabilendo quel flusso osmotico tra teoria e pratica e tra il mondo cognitivo e quello dei sensi. Da questa prospettiva, la notazione assume un ruolo molto importante: essa può rappresentare quel bacino di conoscenza che accoglie sia le competenze musicali e sia le competenze extra-musicali. La notazione è il luogo concettuale di riferimento dove si possono relazionare le competenze musicali (conoscenze autoctone), come ad esempio, la lettura e/o l’analisi ritmico-melodica e armonica, con le competenze extra-musicali (conoscenze alloctone) come quelle geometriche, fisiche o matematiche o per esempio quelle legate alle arti visive, alla storia, alla psicologia, alla sociologia e a tutta la “sfera di saperi” a cui può far riferimento un determinato testo musicale. I sensi melici, i modi ritmici e tutte le codificazioni storiche dei possibili caratteri della musica hanno quasi il sapore di una “confessione”, di un riconoscimento del suo grande potere evocativo. L’approccio multidisciplinare probabilmente è la soluzione più efficace per evitare le definizioni di tipo descrittivo-didascalico a cui troppo spesso si ricorre quando si vogliono tradurre cognitivamente i caratteri della musica. Contemplare la realtà sonora, con una moltitudine di sguardi diversi attraverso le varie discipline, significa costruire un nuovo linguaggio di pensiero, una grande macchina della conoscenza che ci riporti, fedelmente, alla Musica.