Disegniamo …..nell’aria
Laboratorio di percezione musicale
Il laboratorio “Disegniamo nell’aria” è un originale percorso didattico dedicato alla percezione musicale ed ai modi alternativi di “scoprire il suono” grazie all’esplorazione del movimento sonoro, del movimento plastico e di quello cromatico.
Rifacendoci a Kandinskij che attorno al 1908 iniziò a comporre piccoli pezzi teatrali, molto lontani da tutto ciò che fino ad allora era stato designato con questo termine. I manoscritti di quel periodo contengono descrizioni riguardanti tre diverse componenti necessarie alla realizzazione scenica:
– il suono musicale, emesso dalla voce umana, inarticolata o su testo poetico, oppure da strumenti musicali.
– il suono corporeo-psichico, espresso in movimenti talvolta culminanti in danze frenetiche.
– il suono del colore, espresso da luci, costumi, scene.
Nelle composizioni sceniche Kandinskij tentò la realizzazione di un progetto nel quale le molteplici forme artistiche si facessero portatrici di un valore interiore unico: in questa prospettiva movimento sonoro (musica, voce umana allo stato puro), movimento plastico (danza, scultura in movimento) e movimento cromatico (luce, colore), dovevano essere trattati secondo un progetto unico, interagendo fra loro, subordinati ad un fine interiore, attraverso la fusione di forme, colori, luce, suoni.
Ed anche Skrjabin introduce un nuovo straordinario concetto: le sensazioni coloristiche musicali, arrivando a identificare la distribuzione dei suoni attraverso il rapporto con lo spettro dei colori. Arriva quindi a compilare una tabella di corrispondenze suoni-colori, che verrà inserita da Sabaneev nel suo articolo: «do-rosso / sol-arancio / re-giallo / la-verde / mi-blu biancastro / si-blu biancastro / fa#-blu intenso / re bemolle-violetto / la bemolle-porpora violetto / mi bemolle-riflessi metallici / si bemolle-colore acciaio / fa-rosso scuro».
La sinestesia musicale e il problema del rapporto suono-colore fu dunque un filo conduttore tra molti artisti di quegli anni, ma sicuramente con le sue opere e con le sue esperienze di vita Kandinsky ne rappresenta la concettualizzazione più fine ed elaborata. E’ così che il pittore usa la sua celebre metafora della pittura con la musica, per cui il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto, l’anima è un pianoforte con tante corde. Inoltre, il colore è caldo o freddo, chiaro o scuro. Quattro “suoni” che si combinano tra loro. Ed ogni colore rappresenta uno strumento musicale, ad esempio, il giallo una fanfara o l’azzurro un flauto.
Infine, l’importanza della forma e del colore e del loro accostamento per cui il giallo si sposa bene col triangolo, il blu con il cerchio e il rosso con il quadrato. Kandiskij visse tutto questo nella sua pelle come affermò egli stesso: «I violini, i bassi gravi e particolarmente gli strumenti a fiato incarnarono allora per me tutta la forza di quell’ora di prima sera. Vidi nella mente tutti i miei colori, erano davanti ai miei occhi; linee tumultuose quasi folli si disegnavano davanti a me».
“La sinestesia”, dice Stefania Guerra Lisi, “come potenziale umano primario, articola e fonda l’interdipendenza dei sensi e la possibilità di tradurre tutti i linguaggi gli uni negli altri”. Ogni percezione sensoriale, insomma, evoca involontariamente e simultaneamente sensazioni appartenenti ad altre sfere sensoriali. Un’arte nutre l’altra, così diventa possibile poetare una musica, musicare una danza, danzare un disegno, disegnare un testo, scrivere un gesto… Ai bambini risulta estremamente facile! Il bambino è naturalmente un essere interdisciplinare. Attraverso i suoi gesti prende, ap-prende, com-prende, pre-tende, at-tende, si pro-tende, si es-tende, ri-membra, afferra, maneggia, mima, incorpora, tasta, fa esercizio instancabile di montaggio e smontaggio della realtà. Questa tattilità dinamica è tra le poche cose che al bambino occorrono, e di cui è naturalmente dotato, per apprendere ed essere felice. È nella relazione segreta tra ritmo, immagine, matematica, poesia, arti, lettere, scienze, religioni, filosofie e ordine cosmico che si cela lo scopo del sapere, che, in definitiva, altro non è che quello di ricondurre l’essere umano alla propria unità esistenziale. Quando lo scarto tra la percezione adulta/razionale e quella bambina/divergente non si integra in maniera armonica, si crea ciò che Arno Stern definisce “la collisione tra il razionalismo ignorante dell’adulto e la realtà pura del bambino”.
Il laboratorio si articolerà in tre moduli didattici:
movimento sonoro: 10 ore
movimento plastico: 10 ore
movimento cromatico: 10 ore
Il laboratorio prevederà anche l’ausilio di video-proiezioni, effetti luce e percezione di odori, attraverso profumi, fiori e piante aromatiche.
Iscrizioni a partire dal 5 settembre. Inizio corso 3 ottobre 2018. Adatto per bambini dai 5 agli 8 anni.
bibliografia : http://quinteparallele.net/2016/10/23/kandinskij-una-sinfonia-di-colori/ http://www.tuttaunaltrascuola.it/sinestesia-e-arte-nei-linguaggi-dellinfanzia/