Come ogni Natale tornano le musiche e gli inni che si ripetono da secoli e che ricordano l’esultanza della cristianitá, ma non sempre era così…
Il cantico natalizio possiede origini che ebbero funzioni liturgiche. I primi canti sono seicenteschi e si sostanziavano in ninne-nanne in ode al Gesù bambino. Dalle nenie veneziane e bergamasche ai canti che si udivano al meridione molte sono le laudi popolari cantate durante le processioni liturgiche svolte in Italia intorno al XIII secolo.
Sebbene compositori celebri, da Bach a Britten, abbiano avuto a che fare con le musiche degli inni natalizi e sebbene esistano liriche di autori famosi come Longfellow e Noyes, molti bei canti sono stati composti da illustri ignoti. Le parole di Shite Shepherds Watched furono scritte da Nahum Tate di Dublino, che morì mentre fuggiva dai suoi creditori. E il solenne Adeste fideles fu il frutto della fantasia di John Wade, un copista del Collegio inglese di Douai, in Francia. Alcuni degli inni natalizi più belli provengono dalla Germania. Martin Lutero ricordava come, da adolescente, andava con i compagni di casa in casa, di paese in paese, intonando canti popolari in una armonia a quattro voci. Fede e musica per il grande riformatore; a lui è attribuita la composizione del testo e della musica Von Himmel hoch (Dall’alto dei cieli). L’Austria ci ha dato il canto più famoso Stille Nacht (Notte silente) che deve la sua nascita a un caso fortuito.
Composta nel 1754 dal cattolicissimo Vescovo napoletano e compositore, Alfonso Maria de’ Liguori, Tu scendi dalle Stelle entra a far parte del repertorio natalizio italiano. Un brano scritto in 6/8 (sei ottavi) destinato a parafrasare centinaia di giorni natalizi; per lo stesso motivo uno dei più famosi cantici italiani. Ma c’è da sapere una sub-verità sotto la gloria di questo cantico. Pare che Tu Scendi dalle Stelle, derivi infatti dal modello melodico di un altro canto napoletano, scritto dallo stesso compositore, chiamato “Quanno nascette Ninno”; la scelta della lingua napoletana fu dettata dalla necessità di estendere questo canto alla comprensione generale del popolo, benché questo venne pubblicato in lingua italiana “Per la nascita di Gesù”.
Molti canti non hanno che un lontanissimo rapporto con il Natale. Cristo è nato nel giorno di Natale annuncia un canto anglo-latino, anche se la Bibbia non accenna nè al giorno nè alla stagione della nascita di Cristo. Tuttavia il solstizio d’inverno, era da tempo festeggiato con danze gioiose e i cristiani, intorno al 330, scelsero questo periodo come la cornice più adatta per l’amore festa della nascita di Cristo.