Nel corso dei millenni, l’umanità ha sviluppato molti modi diversi di scrivere la musica

Tre sono state le maniere con le quali si è provveduto, nelle diverse epoche della storia musicale, alla rappresentazione grafica dei suoni musicali. La più antica è stata quella che si è valsa delle lettere dell’alfabeto, a ognuna delle quali si è fatto corrispondere un suono, determinato, della scala generale; maniera chiara e semplice che non lascia dubbio sulla intonazione da darsi ai singoli caratteri adoperati.

La seconda maniera è stata quella dell’uso di segni convenzionali, maniera assai più complicata della precedente e che, in generale, ha avuto bisogno che il significato dei suoi segni fosse chiarito da altri segni tratti, talvolta, dalla prima maniera (così è della notazione moderna che per avere un significato esatto deve ricorrere al concorso del rigo e delle chiavi).

La terza maniera è, in fine, quella dei numeri che è stata adoperata, in specie, per la rappresentazione delle musiche strumentali (organo, cembalo, liuto), a sé oppure con l’ausilio di altri simboli.

Segnaliamo una raccolta di immagini nell’interessante articolo di Werner Lemberg che  cerca di mostrare, con molte immagini, le soluzioni escogitate lungo più di tremila anni di storia.