Vi è mai capitato di ascoltare un brano musicale e di avere la voglia irrefrenabile di muovervi a ritmo e ballare ?

Spesso si pensa al movimento e alla musica come fossero due entità separate, ma importanti ricerche scientifiche hanno dimostrano l’esatto contrario. La musica rappresenta una fonte di piacere perché è essa stessa uno stato emotivo il cui correlato motorio è creato dal soggetto; Già Platone asseriva che  «il ritmo è ordine nel movimento». Infatti, in origine, l’uomo non dispone che del proprio corpo e della propria voce. Ed è proprio attraverso movimenti e vocalizzi che il bambino inizia ad interagire nel mondo, a mandare i primi messaggi di presenza, le prime richieste di attenzione e cura, a cui gli adulti devono necessariamente dare grande attenzione. Anche perché il bambino impiega i propri movimenti non solo nell’azione, ma anche per esprimere emozioni: gioia e tristezza, ansietà ed allegria, che vanno immediatamente ascoltati e compresi. Il suono e il movimento appaiono come due realtà strettamente collegate in quanto senza movimento non si producono suoni a cominciare dal movimento delle corde vocali e dalla percezione sonora che induce una reazione motoria. Anche il battito cardiaco ha un suono! Va da sé che il movimento include anche componenti ritmiche come ad esempio il passo, la corsa.

Focalizzandoci sul rapporto tra psicomotricità e musica in età evolutiva, è importante sottolineare come i due elementi siano collegati nelle attività da proporre ai bambini a vantaggio ora dell’una ora dell’altra: le attività di libera interpretazione ritmico-motoria facilitano lo sviluppo del senso ritmico spontaneo; infatti i giochi e le esperienze di improvvisazione gestuale-motoria traggono vantaggio se organizzate in modo ritmato e/o sostenute da brani con cadenze ritmiche precise. Non bisogna dimenticare inoltre che il bambino che sperimenta il magico connubio tra psicomotricità e musica avrà un feedback di arricchimento emotivo, relazionale e di esperienze cinestesiche senza eguali e precedenti. Questa diade può inoltre fungere da facilitatore per la relazione educativa, favorendo la scoperta della realtà fisica, delle emozioni e della condivisione.

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